I “Quattro Canti” di Palermo

i Quattro Canti si trovano all’incrocio dei due principali assi viari di Palermo ossia corso Vittorio Emanuele e via Maqueda.

Denominata, Vigliena, dal nome del vicerè spagnolo sotto cui terminò la sua prima sistemazione nel 1620, resa necessaria in seguito all’apertura di via Maqueda, nel 1600. L’incrocio che si venne a creare, tra via Maqueda e via Vittorio Emanuele, portò alla suddivisione della città in quattro parti detti “Mandamenti”.

Ognuno di essi prende il nome dall’edificio civile più importante di quella zona: Capo o Monte di Pietà, Albergheria o Palazzo Reale, Kalsa o Tribunali e Loggia o Castellammare. Varie definizioni sono state coniate per la costruzione barocca delle “quattro cantoniere”, tra queste: Teatro del Sole, perché in ogni stagione, almeno uno dei quattro cantoni è lambito dalla luce solare; oppure “ottagono”, per la sua forma.

 

La piazza si presenta perfettamente circolare ed i cantoni, realizzati in pietra da taglio con particolari in pietra di Billiemi sono curvilinei. La costruzione dei cantoni, iniziata nel 1608 su progetto di Giulio Lasso e proseguita sotto la guida di Mariano Smiriglio, fu portata a termine nel 1621.

 

Ciascun cantone ha in sovrapposizione i tre ordini: dorico, ionico e composito. Nell’ordine inferiore sono le statue delle “Stagioni”, in quello medio le statue di quattro re spagnoli, le quali si presentavano originariamente in bronzo e sostituite con le attuali in marmo di Carrara nel 1661 ed, infine, nell’ordine superiore vi sono le statue delle sante protettrici di ogni mandamento (S. Oliva, S. Cristina, S. Agata e S. Ninfa).

Sui timpani dei balconi si possono ammirare degli angeli con palme e corone; sull’attico è stato collocato lo stemma reale spagnolo tra quello viceregio e pretorio. Nel 1856, per migliorare lo smaltimento delle acque piovane, il Senato decise l’abbassamento del livello stradale di via Maqueda e ad ogni cantone venne aggiunta una vasca sotto le fontane.

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